Critica del Giudizio

Immanuel Kant (1790)


Traduzione di Alfredo Gargiulo (†1949)


    Prefazione
    Introduzione
      I. — Della divisione della filosofia
      II. — Del dominio della filosofia in generale
      III. — Della critica del Giudizio come mezzo per riunire in un tutto le due parti della filosofia
      IV. — Del Giudizio come facoltà legislativa a priori
      V. — Il principio della finalità formale della natura è un principio trascendentale del Giudizio
      VI. — Dell’unione del sentimento di piacere col concetto della finalità della natura
      VII. — Della rappresentazione estetica della finalità della natura
      VIII. — Della rappresentazione logica della finalità della natura
      IX. — Del legame tra la legislazione dell’intelletto e quella della ragione mediante il Giudizio
    PARTE PRIMA. CRITICA DEL GIUDIZIO ESTETICO
      Sezione Prima: Analitica del Giudizio estetico
        Libro primo: Analitica del bello
          Primo momento del giudizio di gusto, secondo la qualità
            § 1. Il giudizio di gusto è estetico
            § 2. Il piacere che determina il giudizio di gusto è scevro di ogni interesse
            § 3. Il piacere del piacevole è legato ad un interesse
            § 4. Il piacere che dà il buono è legato all’interesse
            § 5. Comparazione dei tre modi specificamente diversi del piacere
          Secondo momento del giudizio di gusto, secondo la quantità
            § 6. Il bello è ciò che è rappresentato, senza concetti, come l’oggetto di un piacere universale
            § 7. Comparazione del bello col piacevole e col buono mediante l’osservazione precedente
            § 8. L’universalità del piacere in un giudizio estetico è rappresentata solo come soggettiva
            § 9. Esame della questione, se nel giudizio di gusto il sentimento di piacere preceda il giudizio sull’oggetto, o viceversa
          Terzo momento dei giudizii di gusto, secondo la relazione con lo scopo, che in essi è presa in considerazione
            § 10. Della finalità in generale
            § 11. II giudizio di gusto non ha a fondamento se non la forma della finalità di un oggetto (o della sua rappresentazione)
            § 12. Il giudizio di gusto riposa su fondamenti a priori
            § 13. II puro giudizio di gusto è indipendente da attrattive ed emozioni
            § 14. Illustrazione con esempii
            § 15. Il giudizio di gusto è del tutto indipendente dal concetto della perfezione
            § 16. Il giudizio di gusto, col quale un oggetto è dichiarato bello sotto la condizione di un determinato concetto, non è puro
            § 17. Dell’ideale della bellezza
          Quarto momento del giudizio di gusto, secondo la modalità del piacere che danno i suoi oggetti
            § 18. Che cosa è la modalità d’un giudizio di gusto
            § 19. La necessità soggettiva, che attribuiamo al giudizio di gusto, è condizionata
            § 20. La condizione della necessità, che presenta un giudizio di gusto, è l’idea di un senso comune
            § 21. Se si possa presupporre con ragione un senso comune
            § 22. La necessità dell’accordo universale, che è pensata in un giudizio di gusto, è una necessità soggettiva, che è rappresentata come oggettiva con la presupposizione di un senso comune
          Nota generale alla prima sezione dell’Analitica
        Libro secondo: Analitica del sublime
          § 23. Passaggio dalla facoltà del giudizio del bello a quella del sublime
          § 24. Della divisione di un’analisi del sentimento del sublime
            A) Del sublime matematico
              § 25. Definizione del termine ‘sublime’
              § 26. Della valutazione delle grandezze delle cose naturali, richiesta dall’idea del sublime
            B) Del sublime dinamico della natura
              § 28. Della natura in quanto potenza
              § 29. Della modalità del giudizio sul sublime della natura
          Osservazione generale sull’esposizione dei giudizii estetici riflettenti
          Deduzione dei giudizii estetici puri
            § 30. La deduzione dei giudizii estetici sugli oggetti della natura non si può applicare a ciò che in questa chiamiamo sublime, ma soltanto al bello
            § 31. Del metodo della deduzione dei giudizii di gusto
            § 32. Prima proprietà del giudizio di gusto
            § 33. Seconda proprietà del giudizio di gusto
            § 34. Non può esservi alcun principio oggettivo del gusto
            § 35. Il principio del gusto è il principio soggettivo del Giudizio in generale
            § 36. Del problema di una deduzione dei giudizii di gusto
            § 37. Che cosa si afferma propriamente a priori in un giudizio di gusto su di un oggetto?
            § 38. Deduzione dei giudizii di gusto
              Nota
            § 39. Della comunicabilità di una sensazione
            § 40. Del gusto come una specie di sensus communis
            § 41. Dell’interesse empirico per il bello
            § 42. Dell’interesse intellettuale per il bello
            § 43. Dell’arte in generale
            § 44. Dell’arte bella
            § 45. L’arte bella è un’arte in quanto ha l’apparenza della natura
            § 46. L’arte bella è arte del genio
            § 47. Spiegazione e conferma della precedente definizione del genio
            § 48. Del rapporto del genio col gusto
            § 49. Delle facoltà dell’animo, che costituiscono il genio
            § 50. Dell’unione del gusto col genio nei prodotti dell’arte bella
            § 51. Della divisione delle belle arti
            § 52. Dell’unione delle belle arti in un unico prodotto
            § 53. Comparazione del valore estetico delle belle arti
            § 54. Nota
      Sezione Seconda: Dialettica del Giudizio estetico
        § 55.
        § 56. Esposizione dell’antinomia del gusto
        § 57. Soluzione dell’antinomia del gusto
          Nota Prima
          Nota Seconda
        § 58. Dell’idealismo della finalità tanto della natura dell’arte, come principio unico del Giudizio estetico
        § 59. Della bellezza come simbolo della moralità
      Appendice
        § 60. Della metodologia del gusto
    PARTE SECONDA. CRITICA DEL GIUDIZIO TELEOLOGICO
      § 61. Della finalità oggettiva della natura
      Sezione Prima: Analitica del Giudizio teleologico
        § 62. Della finalità oggettiva che è semplicemente formale, a differenza di quella materiale
        § 63. Della finalità relativa della natura, a differenza della finalità interna
        § 64. Del carattere proprio delle cose in quanto fini della natura
        § 65. Le cose, in quanto fini della natura, sono esseri organizzati
        § 66. Del principio del giudizio sulla finalità interna negli esseri organizzati
        § 67. Del principio del giudizio teleologico sulla natura considerata in generale come un sistema di fini
        § 68. Del principio della teleologia come principio interno della scienza della natura
      Sezione Seconda: Dialettica del Giudizio teleologico
        § 69. Che cos’è un’antinomia del Giudizio?
        § 70. Esposizione di questa antinomia
        § 71. Preparazione alla soluzione della precedente antinomia
        § 72. Dei diversi sistemi sulla finalità della natura
        § 73. Nessuno dei precedenti sistemi mantiene ciò che promette
        § 74. La causa dell’impossibilità di trattare dommatica-mente il concetto d’una tecnica della natura è l’inesplicabilità d’uno scopo naturale
        § 75. Il concetto d’una finalità oggettiva della natura è un principio critico della ragione pel Giudizio riflettente
        § 76. Nota
        § 77. Della proprietà dell’intelletto umano per cui il concetto d’un fine della natura è possibile per noi
        § 78. Dell’unione del principio del meccanismo universale della materia col principio teleologico nella tecnica della natura
      Appendice: Metodologia del Giudizio teleologico
        § 79. Se la teleologia debba esser trattata come appartenente alla scienza della natura
        § 80. Della subordinazione necessaria del principio del meccanismo al principio teleologico nell’esplicazione d’una cosa come fine della natura
        § 81. Dell’associazione del meccanismo col principio teleologico nella spiegazione d’un fine della natura, considerato come prodotto naturale
        § 82. Del sistema teleologico nei rapporti esterni degli esseri organizzati
        § 83. Dello scopo ultimo della natura in quanto sistema teleologico
        § 84. Dello scopo finale dell’esistenza d’un mondo, vale a dire della creazione stessa
        § 85. Della fisico-teologia
        § 86. Dell’etico-teologia
          Nota
        § 87. Della prova morale dell’esistenza di Dio
        § 88. Limitazione della validità della prova morale
        § 89. Dell’utilità dell’argomento morale
        § 90. Della qualità dell’adesione ad una prova teleologica dell’esistenza di Dio
        § 91. Della qualità dell’adesione per mezzo di una fede pratica
      Nota generale alla teleologia

    Prefazione del traduttore
    Recensione di Benedetto Croce

Ultima modifica 2024.01