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Cari compagni,
Va da sé che le conclusioni, volte addirittura contro il partito, che alcuni compagni tentano di trarre dal mio articolo sul nuovo corso (1) non sono altro che un mostruoso travisamento del mio pensiero. Chiunque lo legga con calma, e onestamente, ne capirà il vero significato. Esso consiste nel fatto che il burocratismo, all’interno del partito costituisce, il più grande pericolo sia per l’apparato dirigente che per la massa dei comuni militanti. La scuola del nostro partito è la migliore del mondo, è la scuola di Lenin. Ma sarebbe radicalmente sbagliato se contassimo soltanto su un vecchio patrimonio. Sotto un regime burocratico di partito questo vecchio patrimonio può impercettibilmente consumarsi senza svilupparne uno nuovo. E’ questo il significato fondamentale del mio articolo. Non ho dubbi che il partito lo capirà perfettamente.
Se fino ad ora io non ne ho confutato le false interpretazioni, era perché volevo farlo in un serio e ponderato articolo; ma la mia condizione fisica in questo momento è tale che mi consente di lavorare non più di un’ora o due al giorno. Tuttavia spero di finire l’articolo - che chiarisce le questioni di fondo sollevate nelle discussioni - nei prossimi due-tre giorni e quindi lo pubblicherò.
Spero pure che sia possibile superare velocemente questa malattia inopportuna, e allora potrò intervenire anche a voce.
Saluti comunisti
22 dicembre 1923
1. Il riferimento è all’articolo di L.D. Trockij , “Il Nuovo Corso” (lettera alle assemblee di partito )”, pubblicato sulla “Pravda” l’11 dicembre 1923.
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Ultima modifica 06-08-2009