Tradotto da Enrico Leone (†1940) e trascritto da Leonardo Maria Battisti, giugno 2019
La Critica critica, benché si riconosca superiore alla massa, ha però per lei una infinita pietà. Essa ha tanti amato la massa che ha mandato a lei il suo figliuolo unigenito, affinché tutti coloro i quali credono in lei non siano perduti, ma abbiamo la vita “critica„. La critica diventa massa ed abita fra noi, e noi vediamo la sua magnificenza come la magnificenza dell'unigenito figliuolo del padre. Cioè la critica diventa socialista e parla degli Scritti sul pauperismo. Essa non crede che sia un sacrilegio essere uguale a Dio, ma si esteriorizza ed assume la forma di legatore di libri, e si abbassa fino al non senso — già, fino al non senso “critico„ nelle lingue straniere. Essa, la cui celeste virginea purità indietreggia inorridita al contatto della massa, presa dalla lebbra del peccato, si domina al punto da assumere notizie di “Bodz„ e di tutte fonti letterarie di pauperismo, e da anni va passo a passo col male del nostro tempo; essa si vergogna di scrivere per la gente specializzata, scrive pel grosso pubblico, schivando ogni espressione strana, ogni “calcolo latino„, ogni “gergo professionale„. — Tutto ciò essa toglie via dagli scritti degli altri; perché sarebbe veramente pretender troppo che anche la critica si sottoponga “a questo regolamento di amministrazione„. Ma, anche ciò, essa fu solamente in parte; essa, se non fa rinunzia delle parole, rinuncia però con la più meravigliosa facilità al loro significato — e chi le muoverà rimprovero che faccia uso del “grosso mucchio di inintelligibili parole straniere„ quando è essa stessa che con manifestazione sistematica giustifica la spiegazione che anche a lei queste parole restano incomprensibili?
Qualche prova di questa sistematica dimostrazione:
“Laonde sono un orrore per loro le istituzioni del pauperismo„ (Bettlerthums).
“Una dottrina della responsabilità nella quale ogni eccitamento delle idee dell'uomo si cambia nell'immagine della moglie di Lot„.
“Sulla ultima pietra infatti di questo edificio artistico pieno di sentimento„ (gessinungsreichen Kunstgebaiüdes).
“Questo il contenuto essenziale del testamento politico, che il grande uomo di Stato consegnava ancor prima della sua uscita dal servizio attivo al governo e alle sue altre dissertazioni„ (Abhandlungen).
“Questo popolo non possedeva ancora allora alcuna dimensione per una così estesa libertà„.
“Benchè ei parlamenti (parlamentirt) con passabile sicurezza alla conclusione delle sue trattazioni giornalistiche, gli manca ancorala fiducia„.
“All'intelligenza umana che si eleva sullo Stato, che si eleva al disopra delle routine e del timore delle piccole anime, educata alla storia e nutrita cόn le vivaci concezioni dei pubblici rapporti statali stranieri„.
“L'educazione d'un benessere nazionale generale„.
“La libertà restò a giacere morta nel petto del genio popolare prussianο sotto il controllo delle autorità„.
“Pubblicistica organico-popolare„.
“Al popolo, al quale anche il signor Brüggemann dà l'atto battesimale (Taufzeugniss) della sua tutela„.
“Un passabilmente più acuto contrasto con le restanti determinabilità che sono espresse nello scritto per le capacità tecniche del popolo„.
“Un passionato egoismo spegne rapidamente tutte le chimere della volontà nazionale„.
“La passione di guadagnar molto, ecc.: era questo lo spirito che pervadeνa tutto il tempo della Restaurazione, e che si collegò con una quantità passabile d'indifferenza al nuovo tempo„.
“L'oscura nozione di importanza politica, che è notevole nella nazionalità prussiana contadinesca (lαndmannschαftliche), poggia sulla memoria di una grande storia„.
“L'antipatia venite meno e si mutò in uno stato pienamente-esaltato„.
“Ognuno a modo suo mise in vista ancora in questo meravigliose-passaggio la sua particolare brama„.
“Un catechismo con il più untuoso linguaggio salomonico, le cui parole si elevano dolci come il zirb-zirb di una colomba nella regione del Pathos e di aspetti simili a tuoni„.
“L'intero dilettantismo di una trascuranza trentacinquenne„.
“Il troppo vivido maltrattamento dei cittadini da parte di un tale già loro preposto si potrebbe ancora sopportare con la flemma, dei nostri rappresentanti, se la concezione che il Benda ha intorno all'ordinamento delle città del 1888 non fosse affetto da una malattia concettuale da musulmani intorno al significato ed all'uso dell'ordinamento delle città„.
All'arditezza stilistica corrisponde nel signor Reichardt passabilmente l'arditezza dell'istesso svolgimento. Egli ha dei passaggi come i seguenti:
“Il signor Brüggeman... nell'anno 1843... teoria di Stato... ogni Onesto (Redlich)... la grande modestia dei nostri socialisti... naturale miracolo (Wunder)... le richieste da posare in Germania... meraviglia sprannaturale... Abrahamo... Philadelfia... Manna... Maestro-fornaio... ma perché noi parliamo di maraviglie, così Napoleone... ecc.„.
Dopo queste prove non è per nulla da stupirsi che la Critica critica dia anche una giustificazione di una sintassi alla quale essa stessa ha messo il nome di “modo popolare di esprimersi„. Poichè essa “arma i suoi propri occhi di forza organica per penetrare il Caos„. E qui è da dirsi che l'istessa “popolare maniera di discorrere„ della Critica critica non può restare inintelligibile. Essa considera che la via dei letterati resta necessariamente storta, se il subbietto che la percorre non è abbastanza forte per raddrizzarla, ed ascrive perciò naturalmente allo scrittore delle “operazioni matematiche„.
Si intende, e anche la storia, — la quale dimostra tutto ciò che si intende da se stesso — dimostra che la critica non diventa massa per restare massa, ma per liberare la massa dalla sua massiccia materialità, ossia per elevare la massiccia maniera di parlare propria della massa al linguaggio critico della Critica critica.
È il grado più graduale dell'abbassamento, se la critica impara il linguaggio popolare della massa e questo rozzo gergo trascendentizza nel sovrabbondante calcolo della dialettica criticamente critica.
Ultima modifica 2019.06.21